lunedì 30 giugno 2008

SKYDIVING...















Lo sportello si apre. Le mie gambe si bloccano a tal punto che faccio fatica a compiere i due passi che mi separano dallo stesso. Davanti a me il vuoto. Un paio di respiri profondi. Poi mi spingono fuori..
E' difficile descrivere cosa si provi a lanciarsi in caduta libera da 5000 metri.. cosi' come e' difficile trovare il coraggio di farlo. Per alcuni istanti prima di tuffarmi ho odiato Silvia, che ha insistito tanto per portarmi con lei fino a convincermi.
In quel lungo, breve minuto di caduta libera le sensazioni sono inesplicabili. E la paura accumulata durante l'ascesa in aereo credo sia fondamentale per poterle godere appieno.
Durante i primi secondi di folle discesa, la mente si svuota. Poi, superato il primo impatto, comincia a salire l'adrenalina. Non sembra neanche piu' di cadere, ma di galleggiare sopra un vortice d'aria. Ed e' bellissimo. Sospeso tra la terra e il cielo, posso toccare l'aria che mi avvolge e mi abbraccia stretto.
Infine un forte strattone. Segno che, fortunatamente, il paracadute si e' aperto. Di colpo tutto il rumore che mi circondava sparisce e rimane solo silenzio. Adesso l'aria sembra ovattata e comincio a godere la lenta planata. Passo anche attraverso una nuvola e per alcuni istanti non vedo piu' nulla. Una volta uscito realizzo di non essere cosi' distante dal suolo e che la planata non e' poi cosi' lenta come sembrava qualche metro piu' su.
Quando ritrovo la terra sotto i miei piedi non riesco ancora a credere di averlo fatto.
Se prima ho odiato Silvia, a 16000 piedi di distanza non mi viene altro che abbracciarla e ringraziarla. Che sia anche questa la relativita' di cui parlava Einstein?










1 commento:

Anonimo ha detto...

Amazing!

deve essere stato troppo emozionante sul serio. Faceva vertigine già solo il racconto...

Gran coraggio Steph, dopo questa il resto son tutte fesserie.

Grandissimo,

Mav