giovedì 15 maggio 2008

THAT'S MY RIDE!!






In America , ovunque ci si trovi, ogni posto da raggiungere e' considerato vicino dagli americani (anche 12 ore di macchina per loro sono un salto) e maledettamente lontano dal resto del mondo, specialmente se non si ha un mezzo con cui spostarsi. Inoltre, qui ad Orlando la metropolitana non esiste e i mezzi pubblici sono si' convenienti, ma il vero prezzo da pagare e' l'odissea a bordo. Piu' di un'ora per raggiungere downtown, per me, e' un invito ad usare il taxi. Il che, se si e' in tanti, non e' neanche un brutto affare. I cab infatti tengono fino a 13 persone e la sera ti evitano di avere problemi con la polizia per aver bevuto una birra di troppo, cioe' due, dopo una serata in discoteca o in qualche locale. Per mesi ho usato ed abusato di questi cab tanto che ormai tutti gli autisti della zona mi conoscono e hanno il mio numero di telefono. Un paio di questi meritano menzione. Il piu' famoso e' Kojak. Non e' il suo vero nome, ma qui si usa dare un nome al proprio cab in modo da distinguerlo dagli altri e renderlo riconoscibile, e il risultato e' inevitabilmente che l'autista diventi il cab o viceversa. Ovviamente Kojak e' pelato, anche se a volte ama pitturarsi i capelli in testa, nel senso che se li disegna con un pennarello nero. Questa la sua particolarita', mentre quella del suo cab e' di avere il karaoke. Centinaia di cd per soddisfare ogni tipo di cliente e di nazionalita'. Come potete immaginare, all'andata grandi cantate con tanto di microfono e al ritorno grandi cantate da osteria, con microfono o senza.
Un'altro personaggio mitologico e' Matilda. Nome d'arte completo: Matilda the Hun. Quella di tassista e' la sua seconda carriera e di sicuro non la piu' prestigiosa. Vi invito a cercare su youtube i filmati che la riguardano..mi spiace deludere i piu' ma non era una pornostar..

In ogni caso, dopo mesi passati tra cab e autonoleggi vari, mi sono deciso a voler ottenere la patente della Florida. Inspiegabilmente, i ragazzi francesi possono convertire la loro patente europea senza dover sostenere alcun test; i tedeschi devono sostenere solo l'esame teorico; gli italiani devono rifare la patente completamente, quindi passare sia l'esame teorico che quello di guida. Non capisco ma mi devo adeguare. Prendo l'appuntamento all'ufficio piu' vicino e mi presento il mattino dopo in un altro ufficio. Fortunatamente sono uno dei primi ad essere arrivato quindi posso fare l'esame anche se la mia prenotazione non e' valida. L'esame scritto lo si sostiene davanti ad un computer e consiste in due test: road rules e road signs. Venti domande e cinque errori concessi per ciascun test. Il primo test e' abbastanza difficile, commetto il quinto errore alla diciannovesima domanda ma riesco ad azzeccare la ventesima e lo passo. Il test sui segnali invece e' facilissimo, in quanto i cartelli sono piu' o meno simili a quelli europei o comunque se ne intuisce il significato. Se comunque avessi fallito uno dei due, avrei potuto ripeterlo immediatamente pagando cinque dollari.
Passata la teoria, tocca all'esame di guida. Che ci crediate o no, all'esame di pratica bisogna presentarsi in macchina. E la cosa assurda e' che uno deve guidare in strada senza aver ancora fatto la patente per poi sostenere l'esame in un percorso realizzato in un parcheggio! Comunque anche questo esame e' abbastanza facile e lo passo agevolmente.
Riassumendo: mi sono presentato due volte alla scuola guida e il costo per avere la patente e' stato di venti dollari. Piu' o meno come in Italia..

Una volta ottenuta la patente americana, comincia la ricerca della macchina. Il caso ha voluto che proprio in quei giorni un mio collega finisse il programma e avesse urgenza di vendere la sua macchina prima di fare ritorno in Italia. Non mi sono fatto sfuggire l'occasione. Passaggio di proprieta', targa personalizzata e assicurazione. Questi gli ultimi sbatti burocratici ma finalmente e' ufficiale: la prima macchina intestata a mio nome e' una Pontiac Firebird del 94, 3.4 V6.
Take a look guys!!!